domenica 10 ottobre 2010

Introduzione alla storia dell'arte: Archeologia

Ecco l'ultimo file per gli studenti di 3A Erica. Ricordo a tutti (e specialmente agli assenti) che sabato, alla prima ora, faremo un test, su tutti gli argomenti affrontati fino a sabato 9 incluso.

Buono studio!
il prof.

sabato 9 ottobre 2010

Il Manierismo Fiorentino: Pontormo e Rosso Fiorentino

In questa presentazione, la fantasia e i colori di Pontormo e di Rosso Fiorentino. A proposito di colori, vi ripropongo la lettura fatta in classe tratta da Pasolini:

Pànfete, un'altra volta - a stacco netto la Deposizione del Pontormo a colori, coi colori che sfolgorano in pieno petto. Colori? Chiamali colori...

Non so... Se prendete dei papaveri, lasciati nella luce del sole d'un pomeriggio melanconico, quando tutto tace («perché mai nessuna donna cantò - alle tre del pomeriggio»), in un ardore di cimitero - se li prendete e li pestate, ecco, ne viene fuori un succo che si secca subito; ebbene, annacquatelo un po', su una tela bianca di bucato, e dite a un bambino di passare un dito umido su quel liquido: al centro della ditata verrà fuori un rosso pallido pallido, quasi rosa, ma splendido per il candore di bucato che cià sotto; e agli orli delle ditate si raccoglierà un filo di rosso violento e prezioso, appena appena sbiadito; si asciu- gherà subito, diventerà opaco, come sopra una mano di calce... Ma proprio in quello sbiadirsi cartaceo conserverà, morto, il suo vivo rossore. Questo per il rosso.
Il verde...
Il verde è l'azzurro delle foglie dei vasconi...

Di sera, quando le campane suonano e le donne cantano, sulle soglie. E, nella pace gentilizia del giardino, scende la notte come l'ombra di un temporale: le foglie stanno immobili sotto il pelo dell'acqua, e si fanno sempre più azzurre, finché diventano verdi. Ma è verde o azzurro? Così si sono vestiti certi soldati crudeli, nei secoli. Lanzichenecchi o SS: e se ne sono andati e riempire gli ossari del mondo col ricordo del colore di quel loro panno - perduto nei crepuscoli di temporale.

Ma accanto all'azzurro che si fa verde nelle vene e nel velluto delle foglie d'acqua, resta il verde vero: quello rozzo dell'erba medica, macchiato solo dal bruno della terra leggermente [...]


La cultura del gotico internazionale

Pronto per il download (ricordo che è necessario iscriversi al servizio sldeshare)
il file con le immagini della lezione sul gotico internazionale

Introduzione alla storia dell'arte: composizione

Sotto la presentazione potete trovare il testo della lezione, per chi non avesse avuto la fotocopia. Buono studio ;)



3. 1 La superficie come piano della composizione

Un affresco, un quadro, una fotografia, un manifesto differiscono tra loro per molti aspetti: il tipo di supporto, i materiali, le tecniche esecutive. Una cosa però li accomuna: tutti hanno uno sviluppo bidimensionale. Essi consistono cioè di immagini che si sviluppano su di una superficie, dotate quindi di larghezza e altezza, ma prive della terza dimensione: la profondità.
Gli artisti hanno spesso sentito questa come una limitazione e hanno perciò cercato di dotare le loro opere di una profondità fittizia, illusoria, facendo ricorso alla prospettiva, al chiaroscuro e ad altri mezzi per potenziare gli effetti spaziali dell'immagine. Anche dinanzi a tali opere noi dobbiamo però tenere ben presente l'ammonimento di quel pittore che ricordava come un quadro, prima di essere una battaglia o un vaso di fiori, sia un insieme di forme e di colori distribuiti su una superficie. Dobbiamo cioè abituarci a vedere gli oggetti rappresentati come masse, legate da un certo rapporto di posizione, di grandezza, di forma, di orientamento.

In questo modo ci sarà più facile penetrare nella dimensione puramente compositiva dell'opera d'arte, capire cioè i criteri seguiti dall'artista nella costruzione dell'immagine. Tali criteri tengono conto innanzitutto della forma, delle dimensioni, della struttura e della dinamica interna del piano compositivo, cioè, in breve, delle caratteristiche visive del formato che ciascun supporto può assumere (sia esso una parete da affrescare, una tela da dipingere, un foglio di carta su cui disegnare, imprimere o stampare l'immagine).

Formati quadrangolari. Entrando in un museo ci troveremo, nella maggior parte dei casi, dinanzi ad opere di formato rettangolare. Si tratterà più frequentemente di rettangoli alquanto compatti. Più rari saranno i casi di formati perfettamente quadrati o, viceversa, di rettangoli in cui una delle dimensioni sopravanzi di molto l'altra. Tutti i formati quadrangolari hanno però in comune una struttura, uno “scheletro”che fornisce il riferimento di base per la distribuzione degli elementi sulla superficie. Esso è costituito dalla mediana verticale, da quella orizzontale e dalle diagonali.
In generale, quando la disposizione degli elementi segue questo tracciato strutturale, si ha una composizione che, a prescindere dal soggetto, dà l'impressione di un insieme statico, i cui elementi appaiono saldamente ancorati al piano di fondo. Quando l'artista vuole invece dinamizzare la superficie, egli colloca le sue figure al di fuori della griglia costituita dalle mediane e dalle diagonali.

Composizioni strutturate lungo l'asse verticale. Considerati singolarmente, i quattro assi che costituiscono lo scheletro dei formati quadrangolari svolgono ciascuno una distinta funzione compositiva. L'asse verticale funge, essenzialmente, da asse di simmetria. La simmetria si presenta infatti, nella sua forma più semplice, quando una configurazione risulta divisa, proprio lungo l'asse verticale, in due parti equivalenti.

Composizioni strutturate lungo l'asse orizzontale. Mentre l'asse verticale divide il piano in due metà che, dal punto di vista compositivo, sono sostanzialmente equivalenti, l'asse orizzontale lo divide in due parti geometricamente uguali, ma percettivamente diverse. La metà inferiore appare infatti più “densa” e “pesante” di quella superiore, che appare, invece, “leggera” e “dilatata”. Questa impressione è certamente legata all'esperienza della gravità: ci aspettiamo infatti, che per effetto del maggior peso, gli oggetti stazionino in basso.

Composizioni strutturate lungo le diagonali. Se l'asse verticale e quello orizzontale sono il riferimento fondamentale per composizioni di carattere statico, le due diagonali fungono invece da vettori di movimento. In altre parole esprimono movimento, anche se non in modo così spiccato come avviene nel caso delle oblique libere. Poiché noi tendiamo a “leggere” l'immagine seguendo un andamento che va da sinistra a destra, la diagonale dall'angolo in alto a sinistra verso l'angolo in basso a destra viene vissuta generalmente come discendente; viceversa l'altra è percepita come ascendente.

I rettangoli allungati. Più il formato rettangolare si allontana dalle proporzioni del quadrato e più importanza assume la dinamica interna al piano compositivo. Nei formati molto allungati si esaspera l'asimmetria alto – basso e l'asse verticale assume più decisamente il carattere di vettore dinamico. Anche le diagonali, avvicinandosi alla verticale, acquistano maggiore potenzialità dinamica. I formati ad andamento spiccatamente orizzontale, invece, favoriscono il movimento da sinistra verso destra. In questo caso l'asse verticale non si impone più come fulcro dell'intero piano compositivo: ciò esclude, generalmente, la possibilità di organizzare la composizione subordinando le varie parti ad un solo elemento centrale e dominante.

Formati circolari. Più ancora del quadrato, il formato perfettamente circolare suggerisce soluzioni compositive fortemente centralizzate. Il fulcro della composizione è, in questo caso, il centro, spesso supportato da strutture di supporto costituite da forme poligonali inscritte nel centro. Accettando la dinamica interna imposta dal formato, gli artisti costruiscono a volte la loro composizione su direttrici che ne riprendono l'andamento rotatorio.

Formati composti. Un formato intermedio tra quello circolare e quello quadrangolare è quello ellittico. L'ellisse, infatti, delimita il piano compositivo senza imporre tagli angolari, il che ne rende più sciolta la dinamica interna rispetto al quadrato o al rettangolo; al contempo possiede quell'orientamento assiale che manca al centro.
A volte, quadri di diverso formato vengono conglobati entro un'unica struttura, venendo così a formare un polittico. Di soggetto prevalentemente religioso, il polittico comprende generalmente uno scomparto principale, al cui struttura si subordinano le composizioni degli scomparti secondari.


(tratto da DIEGOLI, GRANATA, HERNANDEZ, Introduzione all'Arte)

Introduzione all'arte: Iconografia

Iconografia paleocristiana

Come rappresentavano la loro fede i primi cristiani? La risposta nella presentazione (da studiare!)




Buono studio!
il prof

venerdì 1 ottobre 2010

Introduzione all'arte - linea e colore

E' possibile scaricare la presentazione proiettata durante la lezione di giovedì scorso, sul significato visivo e simbolico della linea e del colore.



Commentate e...studiate ;)

il prof.

Basiliche paleocristiane: Roma e Milano

Sono disponibili per il download le due presentazioni relative all'architettura paleocristiana di Roma e Milano.
Per approfondire lo studio delle basiliche ambrosiane, vi segnalo due pagine in cui potete trovare del materiale di buona qualità:

il complesso episcopale

I luoghi di Ambrogio


Piccolo dettaglio: per scaricare i file è necessario iscriversi a slideshare, un servizio di condivisione di presentazioni. E' totalmente gratuito, spero che la cosa non costituisca un problema.
Attendo feedback e segnalazioni, in commenti o email.

Buono studio!
il prof.



Nuovi compagni

Da oggi, anche per gli studenti della 3A e della 4A erica dell'ITPA di Gavirate è possibile utilizzare lo spazio del blog. A tutti un benvenuto e l'invito a intervenire, con i commenti (firmandoli, possibilmente!), le segnalazioni...e le idee!

il prof.